La sterilizzazione della cagna – tecnicamente ovariectomia o ovarioisterectomia – è un intervento chirurgico rutinario che rimuove le ovaie (e, in alcuni casi, l’utero) con l’obiettivo di migliorare la salute dell’animale e prevenire cucciolate indesiderate. Comprendere benefici, rischi e gestione del recupero è fondamentale per prendere una decisione informata e offrire alla propria compagna a quattro zampe una vita lunga e serena.
Vantaggi sanitari
• Tumori mammari – Sterilizzare prima del secondo calore riduce il rischio di neoplasie mammarie dal 26 % a meno dell’1 %.
• Piometra – L’asportazione delle ovaie elimina le fluttuazioni ormonali responsabili di questa grave infezione uterina.
• Neoplasie ovariche e uterine – L’intervento ne annulla di fatto l’insorgenza.
• Patologie comportamentali – In molti casi diminuiscono aggressività, ansia da calore e fughe alla ricerca del maschio.
Impatto sul randagismo
Ogni anno migliaia di cuccioli non desiderati finiscono in canile. Sterilizzare è un atto di responsabilità civile, perché evita gravidanze accidentali e abbandoni.
Età consigliata
La finestra ottimale è 6‑9 mesi per la maggior parte delle razze. Cani giganti (Mastiff, Alano) possono beneficiare di un leggero posticipo per permettere completa ossificazione. Fondamentale è la valutazione veterinaria individuale che considera peso, sviluppo scheletrico e stato di salute.

Preparazione all’intervento
- Visita clinica completa e esami del sangue pre‑operatori.
- Digiuno da 8‑10 ore.
- Profilassi antibiotica secondo protocollo del chirurgo.
La chirurgia in breve
• Anestesia generale con monitoraggio cardio‑respiratorio.
• Incisione ventrale di pochi centimetri (o accesso laterale mini‑invasivo).
• Legatura dei vasi e rimozione ovaie ± utero.
• Sutura in più piani e somministrazione di analgesici a lunga durata.
Post‑operatorio: cosa aspettarsi
• Prime 24 h: riposo in un ambiente tranquillo, temperatura corporea sotto controllo.
• Collare elisabettiano per 7‑10 giorni per evitare leccamento della ferita.
• Farmaci a casa: antinfiammatori e antibiotici secondo ricetta.
• Alimentazione: piccole porzioni facilmente digeribili; dopo 48 h si torna alla dieta abituale.
• Attività fisica: passeggiate brevi al guinzaglio; niente salti o corse fino alla rimozione dei punti.
Possibili complicazioni (rare)
• Sieroma o edema della ferita.
• Infezione superficiale (curabile con antibiotico mirato).
• Aumento di peso: il metabolismo può ridursi del 15‑20 %; bilanciare razione e movimento evita l’obesità.
Falsi miti da sfatare
• «La cagna deve fare almeno una cucciolata per stare bene» – scientificamente infondato.
• «Diventerà pigra» – l’eventuale letargia è legata al surplus calorico, non all’operazione.
• «È una chirurgia pericolosa» – con anestesie moderne e monitoraggio, il rischio è molto basso.
Cura a lungo termine
Dopo la guarigione, concentra l’attenzione su:
• Peso forma – usa alimenti light o riduci le dosi.
• Controllo annuale veterinario, inclusa palpazione mammaria.
• Igiene orale – denti sani contribuiscono al benessere generale.
Conclusione
La sterilizzazione della femmina offre robusti vantaggi in termini di prevenzione oncologica, benessere e responsabilità sociale. Informati con il tuo veterinario, pianifica l’intervento nel momento più adatto e segui scrupolosamente le indicazioni post‑operatorie: il tuo cane avrà una vita più lunga, sana e senza il peso di gravidanze indesiderate.