Vitamina D: a cosa serve e quando assumerla

By Admin 4 Min Read

Hai sentito parlare della vitamina D, ma non sei sicuro del perché sia così importante? 

Non sei l’unico! 

Questa vitamina, spesso soprannominata “la vitamina del sole”, è essenziale per la nostra salute. Scopriamo insieme a cosa serve! 


Che cos’è la vitamina D

La vitamina D è un ormone liposolubile. A differenza della vitamina C, non si ottiene principalmente dall’alimentazione, ma è sintetizzata direttamente dalla pelle quando esposta alla luce solare. 

Esistono due forme principali di vitamina D: la vitamina D2 (ergocalciferolo), che si trova in alcuni cibi, e la vitamina D3 (colecalciferolo), che è prodotta dal nostro organismo.

A che cosa serve la vitamina D?

La vitamina D svolge diverse funzioni:

– Contribuisce al mantenimento della salute delle ossa e dei denti, regolando l’assorbimento del calcio e del fosforo nell’intestino. 

– Aiuta a proteggere il corpo dalle infezioni.

– Favorisce la contrazione muscolare.

Recenti studi hanno anche suggerito che un adeguato livello di vitamina D può avere effetti benefici sull’umore e potrebbe ridurre il rischio di depressione.

La letteratura scientifica per ora indica che questa vitamina è inefficace per prevenire tumori o patologie cardiovascolari. 

Dove si trova la vitamina D?

La vitamina D può essere ottenuta tramite l’esposizione alla luce.

Tuttavia, la capacità di produrre questa vitamina dopo l’esposizione ai raggi solari è influenzata dall’ora in cui si è stati esposti e dal tempo in cui si è rimasti fuori, dalla stagione, dal colore della pelle e dall’uso eccessivo di protezione solare. 

Insomma, come vedi i fattori in gioco sono tanti!

Anche alcuni cibi contengono percentuali minime di vitamina D, ma da sola l’alimentazione non basta. In generale, la vitamina D si trova nei pesci grassi (in particolare nell’olio di fegato di merluzzo), nelle uova, nel fegato e nelle verdure a foglia verde.   

Qual è il fabbisogno giornaliero di vitamina D?

Il fabbisogno giornaliero di vitamina D è di circa 400 unità al giorno. Il livello di vitamina D viene misurato solo in condizioni di rischio o su consiglio del proprio medico attraverso uno specifico esame del sangue. Ad esempio, per chi soffre di osteoporosi o in presenza di malattie croniche specifiche (morbo di Crohn, celiachia, fibrosi cistica…), questo esame è raccomandato.

In casi specifici, l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) raccomanda l’integrazione di vitamina D indipendentemente dall’esame del sangue: 

• Anziani che abitano in strutture assistenziali

• Persone allettate con disabilità fisiche gravi che gli impediscono di uscire

• Donne in gravidanza o in allattamento

• Persona con osteoporosi

Prevenire un’eventuale carenza in questi casi è fondamentale!

Ma perché? Cosa succede se manca questa vitamina dal nostro organismo?

Chi deve integrare la vitamina D
Fonte: Freepik

Carenza di vitamina D

In molti individui, la carenza di vitamina D è asintomatica, quindi non comporta problemi fisici. 

Nei casi di grave carenza, può verificarsi l’insorgere di rachitismo nei bambini e di osteomalacia negli adulti o una diminuzione della forza muscolare.

Ma, come sempre, anche gli eccessi sono pericolosi. Vediamo cosa succede in situazioni di ipovitaminosi.

Eccesso di vitamina D

Un eccesso di vitamina D, spesso dovuto all’assunzione eccessiva di integratori, può causare ipercalcemia, una condizione in cui i livelli di calcio nel sangue diventano troppo alti. Inoltre, nelle donne in gravidanza può avere effetti nocivi per il feto nei primi mesi della gestazione. 

Per evitare l’eccesso di vitamina D, è importante non superare le dosi consigliate senza supervisione medica.

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