Vini rosati! La risposta per tutti i dubbi in merito agli aperitivi estivi: come mettere d’accordo i vari palati, per iniziare ogni cena con il carico perfetto di gusto. Ideali per accompagnare i crudi, come il sushi e le tartare, ma anche i finger food dell’antipasto. Il sapore leggero, fruttato e floreale dei vini rosati li rende perfetti per rinfrescare una serata estiva, senza un tasso alcolico eccessivo.
È italiano il miglior vino rosato?
Sì, secondo il Concours Mondial de Bruxelles, che valuta tutti i vini rosé internazionali, è 11minutes ad aggiudicarsi il premio. Prodotto dalla cantina Pasqua, deve il suo nome al tempo dello skin contact, ovvero quanti sono i minuti necessari per estrarre le parti più nobili delle uve e conferire dalle bucce il colorito leggero ma particolare, a questo vino. Il vitigno principale è la Corvina, proprio per gli aromi floreali e per il giusto grado di acidità, ma sono presenti anche Trebbiano, Syrah e Carménère.
Puglia, la regina dei rosé
Nonostante tutto, sono i vini rosati pugliesi ad avere il maggior numero di riconoscimenti in questo concorso, con ben 27 medaglie. Tra le regioni italiane la Puglia si attesta al primo posto: produttrice storica di questo tipo di vino, da qui proviene il 40% dei rosati italiani. C’è dunque solo l’imbarazzo della scelta: ci limitiamo a segnalare che è patria anche del primo rosato imbottigliato in Italia nel 1943, il Five Roses Salento IGT, composto principalmente da uve Negroamaro, della cantina Leone De Castris, tuttora premiato e riconosciuto a livello internazionale.

Data la loro facilità nell’abbinamento e il gusto leggero ma caratteristico, i vini rosati stanno conquistando un pubblico sempre più ampio. Secondo Wine Opinions, le vendite sono in crescita: 3,8% del 2019, 4,2% del 2020, fino al 4,4% del 2021 e l’Italia è uno dei maggiori produttori ed esportatori al mondo.